Greta Schödl
Il segno traccia del nostro vissuto
A cura di Silvia Evangelisti
28 Gennaio – 25 Marzo 2023
Opening 28 Gennaio 2023 - h. 16 / 21
Greta Schödl. Il segno traccia del nostro vissuto, installation view, foto di Carlo Favero
Greta Schödl. Il segno traccia del nostro vissuto, installation view, foto di Carlo Favero
Greta Schödl. Il segno traccia del nostro vissuto, installation view, foto di Carlo Favero
Greta Schödl. Il segno traccia del nostro vissuto, installation view, foto di Carlo Favero
Sabato 28 gennaio 2023, LABS Contemporary Art è lieta di presentare Il segno traccia del nostro vissuto, personale di Greta Schödl, a cura di Silvia Evangelisti. La mostra, organizzata nell'ambito di ART CITY Bologna 2023 in occasione di ARTEFIERA, presenta una selezione di opere inedite.
Nata a Hollabrunn, in Austria, nel 1929, si trasferisce a Bologna alla fine degli anni Cinquanta. Attiva dagli anni Sessanta, nel 1978 partecipa alla 38ma Biennale di Venezia e nel 1981 alla Biennale di São Paulo in Brasile. Le sue opere sono presenti in diverse collezioni nazionali e internazionali oltre che in diversi musei, tra cui la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma, il MART di Rovereto, il MAGA di Varese, e il National Museum of Women in the Arts di Washington (USA). Schödl ha trascorso gli ultimi sei decenni a onorare un linguaggio visivo. Il suo lavoro incorpora lettere e simboli, ripetuti ritmicamente fino a renderli astratti. Forme geometriche e segni decisi si intrecciano con le parole, illuminate con foglia d’oro e fuse su diverse superfici: pagine di libri botanici, mappe, carte, foglie, pezzi di marmo, lenzuoli, che portano memoria di esistenza passata. Attraverso la combinazione di rappresentazione linguistica e visiva, Schödl cancella il significato originale delle parole e degli oggetti che usa impregnandoli di un nuovo significato. Il suo lavoro sfida i costrutti sociali del linguaggio e suggerisce forme alternative di espressione e interpretazione.
“La mia ricerca è sul segno” ha detto Greta in una recente intervista. Il segno come momento di verifica esistenziale, pensiero che diviene traccia, e la mano dell'artista, come un sismografo, trasmette sulla carta le sensazioni interne, le emozioni, i ricordi, la storia nascosta sotto la superficie del mondo: elementi che, da intermediari tra l'idea e il segno, diventano filtro all'immagine ed il percorso mentale si trasforma in tracciato manuale, luogo della riflessione, del pensiero liberato dalla mente che dilata lo spazio ed il tempo annullando i confini del campo definito (fisico) della superficie.
La dimensione spaziale, luogo dell'accadimento creativo, allora, si dilata e si moltiplica, come in una partitura musicale, in segrete e calibratissime relazioni formali che svuotano la parola dal suo significato semantico per renderla flusso continuo di segni, per così dire, preverbali e comuni a tutti e a tutte le culture, risalendo all'origine alfabetica del linguaggio in quanto strumento primo di percezione e di comunicazione elaborato dagli uomini.
Marmo Portoro Grigio La Spezia, 2022, Ink and gold leaf on grey Portoro marble 10.3 x 10.8 x 5 cm
Senza titolo (Serie SCRITTURE), 1970s, Old book pages, iris petals, rice paper, ink, gold leaf 22 x 28.5 cm (in frame 37 x 52 cm)
Senza titolo (Serie SCRITTURE), 1980s/1990s Canvas, pigments, rice paper, ink, gold leaf 30.5 x 23 cm (in frame 52 x 37 cm)
Marmo Portoro Grigio La Spezia, 2022, Ink and gold leaf on grey Portoro marble 10.3 x 10.8 x 5 cm